La cerimonia d'apertura... Alle 20:12 ora di Londra, come l’anno olimpico, cinque aerei della Raf hanno sorvolato tutta la città lasciando una scia dai colori della bandiera britannica. E’ il segnale che il via è imminente. I portabandiera di tutte le nazioni presenti ai Giochi ripassano mentalmente i quasi 2 km di percorso. Alle 21:00 in punto i rintocchi della campana più grande d’Europa segnano l’avvio della cerimonia al’interno dello Stadio Olimpico. A suonarla Bradley Wiggins, primo britannico a vincere il Tour non più di una settimana fa. Boyle ci porta indietro nel tempo in un ambiente bucolica dove vengono mostrati i prodromi degli sport nazionali, tutti nati in Gran Bretagna. Il primo salto in avanti è verso l’epoca della Rivoluzione Industriale, momento in cui Londra inizia il suo percorso per diventare l’attuale metropoli cosmopolita. Spuntano le ciminiere e i papaveri a ricordare i caduti delle guerre mondiali che hanno insanguinato il 900. Dal lavoro degli operai si formano i cinque cerchi olimpici: i Giochi hanno fatto tappa a Londra ben 3 volte, unica città al mondo. Le immagini video ci portano a Buckingham Palace dove arriva lo 007 Daniel Craig per scortare Elisabetta II che si lancia da un elicottero con il paracadute, qui si passa alla realtà, e appare allo Stadio Olimpico per presenziare all’inno e all’alzabandiera della Union Jack. Boyle celebra le conquiste sanitarie di Londra e il National Health Service: il Gosh, ospedale per bambini di fama mondiale. A lenire le sofferenze dei piccoli pazienti e a far sparire tutte le loro paure il meglio della letteratura britannica per bambini sulle musiche di Mike Oldfield: Mary Poppins e diventa protagonista con la lettura di J.K. Rowling (l’autrice di Harry Potter) di un brano tratto da Peter Pan. Rowan Atkinson, Mister Bean, regala un momento di ilarità, seminando lo scompiglio nella London Symphony Orchestra impegnata in Chariots of Fire di Vangelis. Ancora musica protagonista nel quadro successivo dove si celebra la gioventà inglese attraverso una carrellata tra i grandi del brit rock, Who, Beatles e Rolling Stones in testa fino a David Bowie e i Queen. Si chiude con Song 2 dei Blur (che smacco per gli Oasis…). Si celebra poi il web, nato da un’intuizione dello scienziato Tim Berners-Lee. Un nuova clip introduce il viaggio della fiaccola olimpica da Atene a Londra attraversando tutta la Gran Bretagna e sul Tamigi con un motoscafo guidato da Beckham. Cambio deciso di clima: è il momento del malinconico ricordo di chi non può assistere a questi Giochi. La sfilata Alle 22:21 al via la sfilata: prima ad entrare è la Grecia, culla delle Olimpiadi. Poi via via tutte le nazioni sulle note dei Chemicals Brothers. Grande emozione per un momento che gli atleti ricorderanno per tutta la vita. Impressionante per il numero di atleti, l’ingresso della Cina guidata dal cestista Yi Jianlian. I cugini francesi entrano alle 22.55 seguiti a stretto giro di posta dalla Germania: si avvicina il momento degli azzurri. Il tricolore si affaccia nello Stadio Olimpico portato da Valentina Vezzali e subito dietro Usain Bolt che guida la Giamaica. Come sempre lunghissima la sfilata ha regalato la possibiltà di vedere fianco a fianco atleti patinati come la Sharapova , Djokovic e Gasol con altri sconosciuti. Il gran finale è per i padroni di casa della Gran Bretagna guidati da Chris Hoy, ciclista su pista sulle note di Heroes di David Bowie. la sfilata degli atleti Italiani Il finale Gli Arctic Monkeys aprono l’ultima fase accompagnati dai fuochi artificiali a festeggiare gli atleti. Il primo a parlare è Sebastian Coe, presidente del Locog il comitato organizzatore, seguito dal presidente del Cio Jacques Rogge che ha sottolineato come per la prima volta tutte le nazioni hanno presentato almeno una donna (il 43% del totale), pietra miliare nella parità tra i sessi. Ad aprire i Giochi sua maestà la regina Elisabetta II. Ed è da subito un susseguirsi di emozioni: l’entrata della bandiera olimpica con la sofferente presenza di Mohammed Ali e poi l’arrivo della fiaccola. Il motoscafo guidato da Beckham dai canali che circondano lo Stadio Olimpico si ferma al piccolo molo mentre Steve Redgrave (mito del canotaggio con 5 ori consecutivi) porta la fiamma dentro lo stadio mentre Sarah Stevenson, taekwondista britannica, leggeva il giuramento degli atleti. Si fa buio e Redgrave passa la torcia a 7 giovani atleti che compiono un giro di campo e accendono con una suggestiva corolla formata da 205 petali di rame (uno per stato) che schiudendosi va a formare il braciere olimpico. E’ l’ultimo atto di una serata magica, solo la prima dei Giochi della XXX° Olimpiade. La sigla finale è a cura di Paul McCartney con Hey Jude.
