Visto che per lo spettacolo del 22 ho scritto un papiro per quello del 23 cercherò di essere più concisa. Qui l'organizzazione ha funzionato decisamente meglio, nonostante qualche problemino tecnico e qualche imprevisto dovuto alla mancanza di puntualità di qualcuno.
Per cominciare vi dico che stavolta SONO RIUSCITA A CENARE prima dello spettacolo (una cosa che mi sono dimenticata di dirvi di giovedì 22 è che al termine dello spettacolo sono andata in cabina di regia dal tecnico a riprendermi la mia chiavetta usb con dentro i files mp3 delle basi delle canzoni e lì un'anima misericordiosa mi ha offerto un pezzo di una tavoletta di cioccolata LINDT e cribbiaccio cane se ne avevo bisogno! Mi sono quasi commossa).
Appuntamento sempre alle 20:00. Speravo di trovare il truccatore per farmi dare una sistemata (mi vergognavo già abbastanza dei miei capelli freschi di parrucco...) ma di lui nessuna traccia. Morale: il brano di inizio l'ho cantato totalmente acqua e sapone, con rughe bene in vista ma chissenefrega! Certo le altre ragazze più giovani erano più carine nei loro eleganti abitini neri, col trucco perfetto e con le acconciature spiritose, ma quel genere di abbigliamento non è adatto a me, non ci crederebbe nessuno anzi mi riderebbero in faccia. Meglio optare per un look stile zia Pina: un bel golfino grigio con qualche striatura argentata e una sciarpa che sembra una ghirlanda dell'albero di Natale! Pantaloni neri con la piega e... mega tacchi! Sono riuscita a non inciampare in scena nemmeno una volta, posso andarne fiera tenendo conto dei miei trascorsi che ben conoscete e che racconto ad ogni occasione.
Subito dopo il pezzo iniziale sono andata dal truccatore che mi ha sistemata in pochissimo tempo. Niente fondotinta, niente correttore, giusto un po' di terra, di ombretto, di matita per gli occhi con una passata di mascara sulle ciglia e di gloss sulle labbra. Non sapevo se sentirmi lusingata (della serie: "se mi ha truccata così poco vuol dire che sono già una strafiga stramitica") o se sentirmi ancora più depressa ("non ci si mette neanche d'impegno perché nemmeno lui può far miracoli!"). Il mio turno è arrivato prestissimo, forse anche troppo. Guardando la platea ho notato che c'era meno gente di quanta ce ne aspettassimo, ma questo aiuta un po' a rilassarsi. Ho cannato le parole della seconda strofa, ma non se n'è accorto nessuno (la memoria non è più quella dei miei 15 anni!).
Il bello è venuto dopo: me la sono spassata guardando chi stava preparando gli strumenti, chi si cambiava di costume, chi tracannava bottiglie da 66 cl di birra, chi tornava in ritardo dalla chiesa parrocchiale con un inginocchiatoio in ostaggio per una scenetta di introduzione al pezzo I will follow him -da Sister Act- con tutti i partecipanti vestiti da suore, il ragazzo cammuffato da Babbo Natale con l'optional di un succhiotto lasciatogli sul collo dalla fidanzata, e non dimentichiamo le mitiche ragazze con il thermos pieno di tè caldo, un vero toccasana per le pance vuote e per le voci fredde
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Il tutto si è chiuso in modo molto poetico con un presepe vivente e un suonatore di zampogna che ha eseguito Adeste fideles.
Ci sono state tante dimostrazioni d'affetto, mi sono sciolta parecchie volte, è stato davvero bello perché non sono abituata a dare abbracci e baci spontanei così numerosi in una sola serata. Fin da piccola pur essendo una bambina molto espansiva sono sempre stata educata a comportarmi con un po' di ritegno e a non essere troppo appiccicosa (i miei però usavano un'altra parola meno carina).
Finito tutto mi sono tolta le scarpe col tacco e ho cercato i miei tra il pubblico. Purtroppo mamy nemmeno stavolta è riuscita a sentirmi ma si è limitata a raccogliere le impressioni di terzi.
Gli organizzatori hanno detto che uscirà un dvd della serata, speriamo bene di riuscire a cavare qualcosa. In caso contrario la prossima volta che canterò in pubblico metterò un annuncio per trovare qualcuno che mi venga a filmare, visto che parenti conoscenti e amici dei dintorni sembrano fregarsene
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Il tutto si è concluso con un mega rinfresco in una locanda a pochi passi dall'auditorium dove mi sono concessa un paio di bicchieri di spumante, molte tartine e pizzette e perfino un po' di risotto (dovevo pur rifarmi in qualche modo della serata precedente!) E' stato bello anche scambiarsi i contatti e parlare di musica dal punto di vista più strettamente tecnico col chitarrista di una performer (entrambi bravissimi!) che si è addirittura offerto di scrivermi una canzone. Sarebbe davvero bello avere un pezzo inedito scritto a 4 mani, anche se per scrivere testi penso di dover prima lavorare ancora molto molto molto...
P.S.: nessuna pattuglia di polizia stradale mi ha fermata per farmi fare la prova del palloncino -che fortunaaaaa!!!-