Notre Dame de Paris,

Io ho dei dubbi che ci sia Matteo....

Sul costo minore del cast sono perfettamente d'accordo. Però un Grigoire non più giovanissimo ce lo vedo meglio di uno imberbe.

Come Frollo, d'altronde. Infatti il contrasto tra Frollo in età e un'Esmeralda giovanissima risulterebbe ancora più stridente ed aumenterebbe così il fastidio nel vedere un uomo consacrato e per di più non giovane che insidia una ragazzina. Quando NdP è arrivato in Italia nel 2002, Matteucci aveva la bellezza di 39 anni contro i 20 di Lola. E creava un bel contrasto, pur essendo un bell'uomo anche lui, con la sfrontata gioventù di Febo, che deve invece essere rigorosamente giovane.

Però, Bolly, hai ragione quando dici che un cast totalmente nuovo andrebbe meglio: Matteo rischierebbe d'apparire come imbrigliato in un ruolo ormai esaurito e rischierebbe di figurare come l'unico sopravvissuto. E direi che non è il caso...

Non credo che vedremo mai una donna di 40 anni in un'opera popolare di Riccardo Cocciante.

oggi ho letto in fb alcune cose riguardo Notre Dame che mi hanno lasciato un po così... speriamo che non ne nasca una buffera tale da far vacillare l'inizio del nuovo tour...

Il mio Amore per Notre Dame e per questo lavoro
pubblicata da Mattia Inverni il giorno venerdì 25 febbraio 2011 alle ore 12.19

Vorrei ridare un pò di magia a questo spettacolo che in
questi giorni è stato spogliato di tutto il romanticismo di
cui è ricco (e la colpa non è di nessuno ma solo degli
eventi) e grazie al quale ha vissuto e vive ancora oggi in
tutti noi.

E vorrei far capire nel modo più semplice possibile cosa
ci spinge a scegliere una vita come quella dell'artista di
Teatro che è sottovlutata sotto ogni punto di vista.
Quante persone ancora oggi nel 2011 mi chiedono che
lavoro faccio e la contro risposta è sempre la solita:
"No ma il lavoro vero?"...
Oppure quanti mi dicono, ci dicono "certo che non hai
proprio voglia di fare un c... "niente" se fai l'artista."

Non è così semplice ed ora proverò a donare il mio
amore per questo lavoro e per Notre Dame de Paris che
nel bene e nel male è stata l'esperienza più formidabile
della mia vita (ma non l'unica grazie al cielo e non sarà
l'ultima).

Il 2002 è stato un anno magico perchè dopo 2 anni di
provini ci siamo trovati tutti parte di un sogno che a
oggi sembra non avrà mai fine.

Ho visto Notre Dame de Paris al massimo del suo
splendore e nella più profonda oscurità a cui è arrivato
provando gioie immense e dolori altrettanto
devastanti!!!

Notre Dame ad oggi, e credo possa parlare per ogni mio
collega che vive questo mestiere con la stessa passione e
fedeltà che provo io, è un pò mio. E in questi giorni
vederlo spogliato della sua magia mi ha dato un dolore
come se avessero fatto un torto alle persone che più
amo; perchè Notre Dame è fatto di persone con le quali
si condivide una grossa fetta della vita con le quali si
ride si litiga si condivide.
E ripeto la colpa non è di nessuno ma solo degli eventi.

Certo è vero che non si vive solo di sogni alla fine i conti
vanno fatti perchè è grazie a quelli che gli spettacoli si
possono fare.

Con questa lettera vorrei mettermi in una zona neutra
che è quella che stà tra il cuore e il materiale.
La vita di un artista è fatta di continuo studio, crescita,
lotta interiore, lotta con le produzioni, sbalzi dalla
massima gioia al massimo dolore e per fare con amore
questo mestiere i sacrifici sono tantissimi.

Personalmente io spendo un sacco di soldi per
aggiornarmi perfezionarmi e fare in modo che ogni
volta che vado su un palco la mia crescita, magari
piccola si veda.

E spendo un sacco di energia per regalare al pubblico
ciò che esso si merita ovvero 2 ore di svago emozioni e
riflessioni.

Quanti "no" detti alle vacanze, alle uscite con gli amici,
addirittura alle feste con il cast perchè il giorno dopo
dovevo essere in forma per lo spettacolo.

Notre Dame de Paris è quindi un insieme di logistica
(fatta con duro lavoro da parte di una produzione che
essendo composta da essere umani può commettere
qualche errore e non le si deve fare una colpa per
questo), passione donata dagli artisti che ogni giorno si
fanno in 10 in 100 in 1000 per tenere su un buono
standar dello spettacolo, i tecnici che ci regalano tanta
carica durante lo show se siamo in un momento di
sconforto o di poca forma ed in più si fanno un "mazzo
tanto" per far procedere lo show.

Quante volte io ed i miei colleghi ci siamo trovati
completamente distrutti fisicamente e vocalmente
durante quelle tournèe infinite e stupende che abbiamo
fatto rischiando di rimetterci la nostra salute e la nostra
cariera, per fare ancora uno spettacolo, sotto effetto di
farmaci per far tornare la voce anche quando non c'è.

Questo ne il pubblico ne la produzione lo capisce... Solo
noi artisti sappiamo cosa vuol dire amare uno
spettacolo ed il nostro lavoro con tutto noi stessi.

Spero di avervi donato un pò di romanticismo perso in
questi giorni di rivolta.

Ripeto la colpa non è di nessuno ma non lasciamo
portarci via le cose belle che ci rimangono... l'amore,
l'arte, la natura e tutto ciò che ci fa muovere la pelle a
questo mondo.
Io tiferò sempre per Notre Dame fino alla fine dei miei
giorni xchè ogni artista che vive del mio stesso amore si
merita di salire su quel palco.