Dunque....non so se annoverarle tra le filastrocche o cosa.
La prima:" Conte Ugolino č un Conte, governatore di Pisa, aveva una barba grigia, di fame dovette morir ".
Si ripeteva all'infinito, aumentando di volta la barba.
Povero Conte Ugolino, che brutta fine.
Nota a pič pagina: impossibile curarlo in quanto il dottore č impegnato a tenere d'occhio le tre civette maniache e quella scostumata di sua sua figlia.
Giudizio: tristissima.
La seconda:" Un elefante si dondolava, appeso a un filo di ragnatela. Visto che il gioco non era allietante, andņ a chiamare un altro elefante. Due elefanti si dondolavan, appesi a un filo di ragnatela.... ", e cosģ via.
Al terzo elefante ero gią un po' stufa. Con l'elefante numero dieci facevo crollare il gruppone di elefanti, domandandomi come avesse potuto un semplice filo di ragnatela sostenerli fino a quel momento.
Giudizio: pesantissima.
Questa invece č una filastrocca moooooolto vecchia, in dialetto milanese, che mi diceva mio nonno
( spero di riferirla giusta ).
" Auliulč, che tamusč, che t'apruffita lusinghč. Tulilemblemblł, tulilemblemblł ".
Significato: sconosciuto. Valore affettivo: immenso
Edited by Susanna - 12/2/2012, 18:24