Prosa, Le nostre letture

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Bollicina
view post Posted on 9/6/2012, 17:47 by: Bollicina




L'ultimo libro che ho letto è Hunger games di Suzanne Collins. Se ne è parlato molto soprattutto grazie a una trasposizione cinematografica che negli USA ha avuto molta fortuna (non altrettanta qui in Italia). Per parlare di questo romanzo è interessante recuperare i precedenti che hanno ispirato l'autrice.
1) Il mito di Teseo e del Minotauro.
2) I giochi dei gladiatori che si svolgevano nell'antica Roma
3) La guerra del Vietnam
4) I reality shows
L'idea di un regime dittatoriale e oppressivo rappresentato dalla città di Capitol che controlla a vista il popolo dei 12 distretti della nazione chiamata Panem fa pensare subito a 1984 di Orwell. Il tributo di un giovane e una fanciulla tra i 12 e i 18 anni venuti da ogni distretto e costretti a combattere tra di loro in uno scontro mortale finché l'ultimo sopravvissuto non verrà dichiarato vincitore ricorda il tributo di sangue che la città di Atene doveva pagare a Creta mandando 14 adolescenti a morire nel labirinto di Cnosso per sfamare il Minotauro. Il meccanismo secondo il quale in questi giochi l'aiuto del pubblico e degli sponsor può fare la differenza tra la sopravvivenza e la morte invece è lo stesso che regola molti programmi trasmessi dalla nostra tv, anche se portato a livelli estremi.
Molto intrigante e pieno di sfumature il personaggio della protagonista Katniss Everdeen, 16 anni, una famiglia di cui prendersi cura -cacciando di frodo-, un passato difficile che le ha portato via il padre e che l'ha fatta crescere in fretta. Katniss è divisa tra senso del dovere e voglia di libertà, tra l'istinto a fidarsi delle persone e la consapevolezza che agli Hunger games la diffidenza è l'unica strada per raggiungere la vittoria; divisa tra il desiderio di essere sincera con se stessa e con gli altri e la necessità di mentire per piacere al pubblico (e quindi per sopravvivere). Scordatevi le commedie demenziali per teenagers, scordatevi i tormenti amorosi in salsa Twilight. L'unica cosa in comune coi romanzi della Meyer è che la protagonista è una ragazza indecisa sui suoi sentimenti per l'amico di sempre che l'aspetta a casa e sui sentimenti verso il compagno di avventura del suo stesso distretto con cui condivide la sorte agli Hunger games e che anni prima le ha salvato la vita. Consiglio di leggere il libro perché fa riflettere su molti aspetti della nostra società contemporanea, sul come il consumismo, le disuguaglianze e la cultura dell'apparire stiano distruggendo i valori umani più profondi di pace e solidarietà. Se non vi piace la violenza vi consiglio di evitare il film, perché pur non essendo splatter è abbastanza crudo e lo è proprio perché mostra questo reality show mortale in modo molto realistico. Tutto è molto asciutto, non c'è nessuna enfasi sui combattimenti e in questo il film rispecchia fedelmente la prosa di Collins. Scordiamoci anche Tarantino. A volte ettolitri di passata di pomodoro o di budella di gomma aiutano a sdrammatizzare, ma questo non è proprio il caso. Se qualcuno di voi l'avesse letto scriva pure qui le sue impressioni, sono curiosa di leggerle!
 
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52 replies since 5/11/2009, 10:35   526 views
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